Tempo fa mi sono imbattuta nella storia del Labirinto e del Minotauro.
Quel Labirinto si presenta a tutti prima o poi e scegliere di entrarci equivale ad un azzardo.
Ho deciso di varcarne la soglia ed invece di percorrere strade delimitate da muri alti o inquietanti siepi di lauro che sviano ingannevoli i sensi mi sono ritrovata in un gioco di specchi, come quelli che si trovavano nei vecchi luna park ormai di altri tempi e modi.
Non ho mai nascosto la mia voglia di andar via da qui, dalla mia isola e dal mio Labirinto, eppure questi cortocircuiti quotidiani che mi accadono quando mi ritrovo allo stesso punto di partenza, credendo che non ci sia altra via -o che fosse, errando, quella giusta-, ecco, io, forse non avrei potuto saper fare di meglio di ciò che ho costruito.
Ed ho fatto nascere tante cose.
Tante di quelle cose.
nella foto in alto: l'opera originale Labirinto
Smalto, perle, filo e cartoncino su feltro
145x220 cm
Stefania Missio, 2018
che nel 2020 è diventata una stampa su seta georgette
70x100 cm
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